In Italia vige la cultura della “protezione del prodotto” secondo cui il packaging non deve essere unicamente una forma di promozione, ma si assume anche lo scopo di custodire il suo contenuto grazie a materiali di alta qualità e un design funzionale.
È stata grazie a questa mentalità che il nostro paese si è ritagliato un ruolo di primo piano nel mercato del packaging e dell’imballaggio, un primato che negli ultimi anni, tuttavia, è stato messo in pericolo da una concorrenza che si è mossa attraverso l’asse che porta dalla Cina alla Turchia.
L’oriente si è detto interessato a far sentire la propria voce anche in quello che è sempre stato un settore di forte presenza italiana, eppure il nostro mercato non sembra aver ceduto di un solo passo all’”invasione orientale”.
Il motivo? Il prodotto all’interno dell’imballaggio.
Il mondo del packaging e le nuove sfide, il valore del made in italy
Bisogna avere un occhio e una mentalità allenata per saper distinguere il packaging dal prodotto, per il consumatore medio, infatti, questi due elementi sono spesso la stessa cosa.
Chi va al supermercato per acquistare un piatto di pasta solitamente non pensa solo al contenuto, ma alla confezione che vuole acquistare. Da una parte questo aiuta i produttori e progettisti di packaging in quanto permette loro di attingere alla reputazione del “made in italy”, ma dall’altra aumenta le aspettative sul loro prodotto, in quanto deve necessariamente rispettare standard qualitativi altissimi.
Noi di Stilef vediamo queste aspettative come una sfida a migliorarci di volta in volta, aggiornando la nostra strumentazione e impiegando risorse che permettono di industrializzare processi che i nostri competitors svolgono manualmente.
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